I soldi per qualcuno ci sono sempre!
VERGOGNA
Vergogna: se da una parte la SSR taglia posti di lavoro, aumenta la precarizzazione, taglia programmi e risorse, dall’altra abolisce la parte variabile del salario assicurando ai quadri un’immeritata remunerazione piena;
Vergogna: mentre centinaia di colleghi non otterranno mai il loro salario di riferimento, i quadri non devono nemmeno più fare finta di raggiungere gli obbiettivi per avere il salario pieno;
Vergogna: i quadri già ricevono un forfait spese mensile di 500.- (quadri 3) 700.- (quadri 2) 1000.- (quadri 1). La maggior parte di loro non sostiene la benché minima spesa di rappresentanza;
Vergogna: mentre le donne della SSR continuano a guadagnare meno dei colleghi uomini, a pari competenze e a pari responsabilità, i quadri vengono premiati perché “contribuiscono al processo di cambiamento (dell’azienda) in modo importante e prezioso” (J.M.Cina dixit)… ma per favore!!!!!;
Vergogna: una manovra simile non fa altro che portare acqua al mulino dei detrattori della “nostra azienda” spalancando le porte alla prossima iniziativa anti SSR “200 franchi di canone bastano”.
S’era capito da un pezzo che la parte variabile del salario dei quadri SSR era una presa in giro. La patetica presa di posizione del Presidente del CdA nazionale J.M. Cina, ieri, ne è stata la conferma. Durante la Consultazione Personale/RSI dell’autunno scorso, la delegazione del personale, aveva potuto verificare che la parte di salario “al merito” non è mai esistita. Tutti i quadri, indipendentemente dal raggiungimento di non ben precisati obiettivi, hanno sempre percepito il salario pieno. Una situazione imbarazzante, che la delegazione aveva chiesto di correggere rapidamente: la parte variabile va riconosciuta unicamente a chi se la merita. Ma tant’è.
Con questa decisione il CdA nazionale fa esattamente il contrario liquidando la tanto decantata (fino a ieri) meritocrazia. E tutto, ciò malgrado il personale RSI, proprio durante la Consultazione, aveva denunciato il numero sproporzionato di quadri che spesso sono percepiti come la vera pietra d’inciampo di un’azienda che fatica a trovare energia e mezzi per risollevarsi.
Se poi, a tutto questo, aggiungiamo che i quadri continuano a percepire un consistente forfait spese (anche se la maggior parte di loro di spese non ne ha), è facile tirare le conclusioni: in tempi di risparmi a pagare sono sempre e solo le semplici collaboratrici e collaboratori licenziate/i (SRF), le molte e i molti che difficilmente raggiungeranno il loro salario di riferimento, i precari, sempre più fragili e sfruttati, le colleghe, che continuano e continueranno a essere meno pagate rispetto ai colleghi uomini. Stranamente, però, per qualcuno i soldi si trovano sempre.
La decisione presa dal CdA è una vergogna, tanto più che spiana la strada all’ iniziativa “200 franchi di canone bastano” una sorta di “No Billag 2” che la destra si appresta a lanciare nelle prossime settimane. Ma questi signori di Berna si rendono conto del danno di immagine che stanno causando all’azienda? Per salvare i privilegi di meno dell’8% del personale (i quadri) si mette a repentaglio il futuro di tutta la SSR.
Il comitato SSM, Lugano