Ancora misure di risparmio alla RSI. Il sindacato SSM chiede la consultazione
Il personale non può pagare ancora il prezzo più alto!
Il Sindacato svizzero dei mass media SSM prende atto con preoccupazione delle misure di risparmio previste dalla SSR, che a livello regionale saranno applicate anche alla RSI.
Queste misure ancora una volta toccano in modo pesante il personale, con la prospettata soppressione di 45 posti di lavoro ed un risparmio di 13 milioni sull’arco di tre anni.
Dal 2016 la RSI ha già attuato una riduzione di circa 130 posti di lavoro a tempo pieno.
Per i dipendenti questi tagli di posti di lavoro significano che sarà loro richiesto nuovamente di produrre di più con meno risorse e meno mezzi, e conseguentemente il carico di lavoro aumenterà ancora. Questa situazione avrà un ulteriore impatto negativo sulla qualità del lavoro e del servizio offerto al pubblico. Un ulteriore rischio è che la RSI per ridurre i costi d’esercizio legati al personale affidi sempre più lavoro ad aziende esterne, generando ulteriore precariato ed aggirando di fatto le prestazioni previste per le collaboratrici e i collaboratori sottoposti al Contratto collettivo di lavoro.
Il sindacato SSM ritiene che nel contesto attuale nemmeno un solo posto di lavoro dovrà andare perso prima che si metta mano agli sprechi, ai doppioni, ai progetti inutili e secondo il principio della simmetria dei sacrifici anche i quadri dovranno fare la loro parte rinunciando a qualche privilegio ingiustificato.
La SSR beneficia di un mandato di servizio pubblico e deve adempiere a tale mandato anche nei confronti dei propri collaboratori, garantendo loro condizioni di lavoro rispettose dei parametri legali e che non siano fonte di ulteriore stress e pressione psicosociale.
Il sindacato SSM rivendica inoltre l’apertura di una nuova procedura di consultazione a livello nazionale e regionale, affinché il sindacato ed il personale possano contribuire alla ricerca di misure di risparmio alternative ai tagli di personale, ritenuto che numerose proposte emerse dalla consultazione del 2018/2019 hanno potuto essere implementate positivamente a vantaggio di tutti.