Misure di risparmio e riduzione dei posti di lavoro alla SSR: trasformazione a tutti i costi?
Ieri (29 settembre 2020) il Sindacato svizzero dei mass media SSM ha preso atto con preoccupazione e disappunto delle misure previste dalla SSR in merito alla terza tornata di risparmi negli ultimi due anni.
Misure di risparmio per 50 milioni di franchi in generale non sono possibili senza toccare il personale. L’annunciata riduzione di 250 posti di lavoro a tempo pieno è molto alta. Le misure di risparmio sono quindi quasi interamente a carico dei dipendenti. Le ulteriori misure di riforma e di reinvestimento esigono molto dal personale e mettono in linea di contro una riduzione delle qualità.
Per i dipendenti, questi tagli di posti di lavoro significano che dovranno produrre di più nello stesso tempo e che il carico di lavoro aumenterà ancora. Cosa che avrà anche un impatto negativo sulla qualità. L’SSM pertanto si adopererà nell’interesse dei collaboratori e delle collaboratrici affinché la riduzione dei posti di lavoro sia ridotta al minimo. L’SSM si aspetta che la SSR si avvalga pienamente della misure alternative di risparmio che non riguardano il personale, risultanti dalle passate consultazioni del 2018/2019 e dalla consultazione imminente, e che si astenga dal pronunciare licenziamenti.
Dal 2018, la SSR ha attuato una riduzione di 250 posti di lavoro a tempo pieno. Questa ulteriore riduzione sta colpendo il mercato del lavoro in modo particolarmente duro nel settore dei media già fortemente scosso
La SSR ha un mandato di servizio pubblico e deve adempiere a tale mandato anche nei confronti dei suoi collaboratori.
Ulteriori misure di accompagnamento
L’SSM è stato pre-informato sul nuovo pacchetto di risparmio, ma purtroppo non in tempo.
La comunicazione di ieri della SSR, nella quale viene citato l’SSM, l’abbiamo ricevuta un quarto d’ora prima della pubblicazione. L’SSM se ne rammarica molto. Quindi non è stato rispettato l’obbligo di reciproca preinformazione. Poiché contrariamente a quanto affermato nelle comunicazioni della SSR, non hanno ancora avuto luogo delle discussioni sulle ulteriori misure di accompagnamento. La SSR ci ha presentato alcune settimane fa la propria idea sulle misure di accompagnamento, ma in forma vaga. Il promesso invito della SSR a delle trattative non è ancora stato adempiuto.
Per questo motivo, il Comitato Nazionale dell’SSM, dopo l’incontro con la SSR ha espresso il 22 settembre le proprie preoccupazioni per gli sviluppi e la richiesta di un immediato inizio delle trattative per un pacchetto di misure di accompagnamento che vadano oltre l’attuale piano sociale. Fino ad ora la SSR non ha reagito. Al momento attuale non ci sono state trattative!
Durante questo incontro e nella sua comunicazione di ieri, la SSR si è impegnata a trovare una soluzione insieme al partner sociale SSM.
L’SSM non vede l’ora di avviare dei negoziati costruttivi che rispondano alle esigenze del personale. Prendiamo in parola la SSR.
Comunicato SSM del 29 settembre
Il Sindacato svizzero dei mass media SSM prende atto con preoccupazione e disappunto delle misure previste dalla SSR in merito alla terza tornata di risparmi negli ultimi due anni.
Le misure di risparmio pari a 50 milioni di franchi toccano in modo pesante il personale. L’annunciata riduzione di 250 posti di lavoro a tempo pieno è molto elevata ed inaccettabile. Il ciclo di risparmio viene attuato quasi interamente a spese dei dipendenti. Il piano di riforma e di reinvestimento non ne risente – il che significa che ci saranno probabilmente ulteriori licenziamenti.
Per i dipendenti, questi tagli di posti di lavoro significano che dovranno produrre di più nello stesso tempo e che il carico di aumenterà ancora. Cosa che avrà anche un impatto negativo sulla qualità. Il Sindacato svizzero dei mass media (SSM), partner sociale della SSR, si adopererà quindi nell’interesse dei collaboratori e delle collaboratrici affinché la riduzione dei posti di lavoro sia ridotta al minimo. L’SSM si aspetta che la SSR si avvalga pienamente delle misure alternative di risparmio che non riguardano il personale, risultanti dalle passate consultazioni del 2018/2019 e dalla consultazione imminente, e che si astenga dal pronunciare licenziamenti.
Dal 2018, la SSR ha attuato una riduzione di 250 posti di lavoro a tempo pieno. Questa ulteriore riduzione sta colpendo il mercato del lavoro in modo particolarmente duro nel settore dei media già fortemente scosso.
In quanto azienda con un mandato di servizio pubblico, la SSR ha una responsabilità particolare nei confronti dei suoi collaboratori. Per dirla con le parole del Consiglio Federale: l’SSM si aspetta che la SSR si comporti come un datore di lavoro equo e affidabile [1]. Ciò richiede trasparenza nei confronti dell’SSM, del personale e di un pacchetto di misure di accompagnamento coerenti. Questi devono essere negoziate il più rapidamente possibile con il partner sociale SSM. Contrariamente a quanto affermato dalla SSR, queste trattative non sono ancora iniziate.
Jérôme Hayoz, segretario centrale SSM
[1] Dalla risposta del CF del 02.09.2020 all‘interpellanza din Mathias Reynard (PS Svizzera). Online: https://www.parlament.ch/DE/