RSI, un altro giro di vite
Si è tenuto oggi, 19 febbraio, il Plenum del personale RSI finalizzato alla presentazione delle misure di risparmio 2020. Misure di risparmio che il direttore RSI Maurizio Canetta ha presentato nel dettaglio. Di seguito riportiamo l’intervento del sindacato SSM.
Le misure di risparmio, delle quali prendiamo atto, sono principalmente imposte dai risparmi derivanti dalla politica che fissa per la SSR il tetto massimo dei proventi del canone a 1.2 mia. Decisione adottata da Consiglio federale e Camere federali.
Tradotte in posti di lavoro, queste misure di risparmio potrebbero significare un minimo di 20 posti di lavoro in meno, che aggiunti alle riduzioni già attuate negli anni precedenti, dal 2016 porterebbero ad una perdita di circa 130 posti di lavoro, se vengono sommati il personale RSI, gli ingaggi e le collaborazioni esterne.
Concretamente questo significa un aggravio di compiti e soprattutto maggiori pressioni e stress per tutto il personale in azienda, anche perché l’offerta radiotelevisiva non viene diminuita se non in modo marginale ed in alcuni casi, nei progetti futuri, viene persino aumentata.
Sui problemi che i ritmi di lavoro provocano, ricordiamo che 544 collaboratrici e collaboratori la scorsa primavera hanno sottoscritto una petizione che segnalava un profondo disagio dovuto agli accresciuti ritmi di lavoro e al lavoro supplementare richiesto in ragione della diminuzione degli effettivi. Forse è anche opportuno ricordare in questa sede che la produttività del personale RSI è di circa il 30% superiore alle altre unità aziendali, a fronte tra l’altro di salari inferiori del 5%.
Preso atto di tutto ciò rileviamo che una parte delle misure previste dalla direzione RSI avrà comunque un impatto sul personale e sulla qualità dei programmi offerti al pubblico, e perciò riteniamo che prima che le stesse vengano prese in via definitiva sia importante coinvolgere il personale ed i loro rappresentanti.
Per contro prendiamo atto positivamente delle proposte che tendono a ridurre le spese per il tramite di risparmi che non avranno effetto sul personale e sulla qualità dell’offerta, molte delle quali riprendono le proposte del personale, formulate per il tramite della Commissione Consultazione in occasione dell’attuazione del Piano R.
Per le ragioni esposte, quali rappresentanti del personale riteniamo sia doveroso assumere un ruolo propositivo e costruttivo, analogamente a quanto fatto nella recente consultazione.
L’SSM chiede quindi che sia data l’opportunità al personale di formulare nuove proposte atte al contenimento dei costi, in alternativa ad alcuni provvedimenti che hanno un particolare impatto sul personale e sulla qualità dell’offerta.
In tal senso, nell’ambito di un dialogo tra partner sociali, indirizzeremo alla direzione RSI una richiesta di convocazione urgente della Commissione di partenariato sociale, in modo da poter avere informazioni supplementari e formulare eventuali valutazioni e proposte che possano contribuire a ridurre ulteriormente l’impatto sul personale e sui programmi.
Un impegno preciso, quello che il sindacato vuole assumere, per mettere al centro dell’attenzione il valore aggiunto rappresentato dal personale e dai programmi di qualità offerti nell’ambito del mandato di servizio pubblico. Un grazie perciò sin d’ora a tutte le collaboratrici e a tutti i collaboratori che vorranno dare il loro contributo costruttivo.