Il 27 gennaio 2020 si rinnoverà la “Giornata della memoria”, dedicata alla tragedia della Shoa. A 75 anni di distanza dalla tragedia si registra un po’ ovunque, e anche nelle società democratiche, un aumento dei fenomeni di antisemitismo.
Sempre più centrale e ineludibile è l’interrogativo su come tener vivo il ricordo e il monito che scaturisce da quei terribili eventi. Soprattutto se pensiamo ai giovani, all’inevitabile scomparsa degli ultimi testimoni dei lager nazisti, al timore che anche l’ignoranza faccia parte del corredo di motivi che possono spiegare quanto sta accadendo.
Vi segnaliamo TRE SERATE con DIBATTITO su questo tema a partire dal documentario LA CASA DI VETRO, docu-fiction di Enrico Pasotti e Aldo Sofia.
Mercoledì 22 gennaio – CINEMA FORUM, Bellinzona – ore. 20:15
Segue dibattito con Aldo Sofia e Don Giusto della Valle, parroco di Rebbio, attivo nell’accoglienza dei migranti
Giovedì 23 gennaio – CINEMA LUX, Massagno – ore. 20:15
Segue dibattito: Agnes Hirschi, figlia di C. Lutz; Pietro Boschetti, giornalista; Azzolino Chiappini, Teologo; modera Roberto Antonini, giornalista
Lunedì 27 gennaio – PALACINEMA, Locarno – ore. 13:45
In collaborazioni con Palacinema e Film Festival Diritti Umani Lugano
“La Casa di vetro” racconta la storia di Carl Lutz, console elvetico a Budapest, considerato dalla comunità ebraica l’uomo che salvò in Europa il maggior numero di israeliti, che disobbedì anche agli ordini di Berna da cui fu spesso richiamato all’ordine, e che il Consiglio federale ha ricordato/omaggiato con molto ritardo (se ne occupò Flavio Cotti); e di Bill Barazetti, un uomo avventuroso che a Praga contribuì al salvataggio di quasi 700 bambini ebrei fatti partire per Londra per sottrarli alla furia nazista, che ricevette uno dei più prestigiosi riconoscimenti da parte della Gran Bretagna alla fine della seconda guerra mondiale, e il cui nome figura al primo posto fra i “Giusti svizzeri” al Museo Yad Vashem di Gerusalemme.