544 firme per migliori condizioni di lavoro alla RSI

Consegnate 544 firme per chiedere ritmi di lavoro sostenibili e compatibili con la vita familiare dei collaboratori RSI

La petizione denominata “Se si continua così è a rischio la messa in onda” è stata consegnata ufficialmente alla Direzione, il 3 maggio scorso, in occasione del secondo incontro di Conciliazione tra la RSI e il Sindacato SSM, mediata dall’on. Christian Vitta.

Si è trattato di un atto ufficiale, avvenuto nei locali del Dipartimento cantonale delle finanze e dell’economia, a Bellinzona. A margine della seconda riunione di Conciliazione con l’onorevole Christian Vitta, la delegazione SSM ha consegnato al Direttore della RSI, Maurizio Canetta, la petizione sottoscritta da 544 colleghi, che chiede pianificazioni e ritmi di lavoro compatibili con la vita privata e familiare dei collaboratori. Cosa che, purtroppo, è sempre meno possibile alla RSI.

Della raccolta delle firme e del suo esito la Direzione era già stata informata a più riprese dal sindacato, in occasione dei diversi incontri avvenuti negli scorsi mesi.

Dal profilo numerico si tratta di un risultato estremamente importante, considerato che la maggior parte delle sottoscrizioni sono arrivate dal personale assegnato al Dipartimento Operazioni. Tuttavia non sono mancate molte adesioni anche da parte di colleghe e colleghi di altri dipartimenti.  In sostanza, la petizione denominata “Se si continua così è a rischio la messa in onda” chiede alla Direzione RSI di rivedere le proprie modalità di pianificazione, sia in termini di lunghezza dei turni, sia della loro intensità.

  • Non è ammissibile che si debba garantire sistematicamente la presenza sul posto di lavoro per 13 ore al giorno.
  • Non è ammissibile che per intere settimane si debba rinunciare ai pasti in famiglia.
  • Non è ammissibile che a causa di turni massacranti si debba mettere a rischio la propria salute.

I segni, a questo proposito, sono già evidenti:

  • tasso di litigiosità sempre più alto negli studi;
  • situazioni di stress insopportabili;
  • alto tasso di assenze per malattia;
  • difficoltà a garantire le sostituzioni visto che la situazione, per molti, è ormai al limite del sopportabile.

Il grido d’allarme lanciato dal personale e dal sindacato SSM sembra non essere caduto nel vuoto. La Direzione RSI avrebbe capito la gravità della situazione. Con il sostegno del sindacato SSM ha iniziato a chinarsi sulla problematica rivedendo, almeno in parte, ritmi e durata delle pianificazioni, così come il carico e l’intensità del lavoro. Si spera che l’esercizio porti rapidamente a delle soluzioni e rassereni l’ambiente. I primi sei mesi del 2019 per molti colleghi sono stati durissimi.

In questa fase è importante che tutto il personale RSI rimanga vigile e continui a segnalarci eventuali situazioni di eccessivo “stress”. Il sindacato SSM se ne farà carico, portandole all’attenzione della Direzione e sollecitando soluzioni adeguate e tempestive.

A tutte e a tutti un grande ringraziamento per il sostegno che avete dimostrato, sottoscrivendo la petizione. Contiamo su di voi anche per il futuro. Non è il momento di abbassare la guardia. Per qualsiasi segnalazione potete scrivere all’indirizzo del Sindacato (ssmlugano@ticino.com) o contattare il nostro segretario Rolando Lepori, allo 079 353 94 06