Un’affollata assemblea ribadisce la richiesta di congelamento di tutte le misure
Nonostante le vacanze di Carnevale sono state quasi un centinaio le persone che hanno manifestato la loro preoccupazione per la situazione dell’impiego alla RSI partecipando all’assemblea indetta dal SSM. In particolare, alcune delle colleghe e dei colleghi toccati dai recenti licenziamenti hanno esposto in modo pacato ma toccante la situazione kafkiana che sono stati costretti a vivere. Il confronto con quanto accaduto nelle altre regioni, dove la situazione nei diversi dipartimenti è stata discussa con i vari collaboratori, e dove nessuno è stato allontanato con effetto immediato, ha ulteriormente messo in evidenza -al di là di ogni considerazione sull’opportunità dei licenziamenti- che era doveroso e possibile seguire altre strade e modalità.
Dopo un’appassionata discussione l’assemblea ha votato all’unanimità i testi che seguono.
Assemblea SSM 8 febbraio 2016
RISOLUZIONE
L’Assemblea del sindacato SSM riunitasi a Comano l’8.2.2016 rivendica che le misure di risparmio non ancora attuate (licenziamenti, prepensionamenti e riduzioni di tempo di lavoro) siano congelate:
- fino a quando non saranno chiariti i criteri e le responsabilità dei licenziamenti applicati alla RSI negli scorsi giorni.
- fino a quando la direzione SSR, come previsto esplicitamente dal CCL in forma vincolante, non motiverà per iscritto la non entrata in materia sulle nostre proposte di risparmio alternative, nell’ambito di una reale consultazione che finora non c’è stata.
Il sindacato sta valutando come procedere giuridicamente in merito alle misure di risparmio già messe in atto.
L’assemblea ha inoltre proposto e votato all’unanimità la seguente MOZIONE:
I partecipanti all’assemblea certi inoltre di interpretare anche il pensiero di numerose colleghe e colleghi, dopo aver avuto testimonianza diretta da parte di persone sommariamente licenziate, e dopo aver preso conoscenza delle modalità ben più corrette, professionali e rispettose seguite nelle altre unità aziendali, dichiarano la loro sfiducia verso il Consiglio di direzione, i capi e i quadri di dipartimento, e lo stato maggiore Risorse umane che hanno deciso e gestito l’applicazione di misure che avrebbero richiesto la massima correttezza e umanità.
Chiedono inoltre che in tempi brevi sia avviata una revisione delle modalità di relazione fra i/le dipendenti e la RSI, che possa garantire chiarezza rispetto alla posizione professionale di ognuno e la possibilità per ogni collaboratore e collaboratrice di veder valorizzate al massimo le proprie capacità a beneficio proprio e dell’azienda.
SSM – Sezione di Lugano, 8 febbraio 2016