Referendum sulla nuova legge radio-tv: i fatti
L’Unione Svizzera delle arti e dei mestieri fornisce dati non corretti
Lo scorso lunedì l’Unione Svizzera delle arti e dei mestieri (USAM) ha depositato le firme raccolte per lanciare un referendum contro la revisione della legge radio-tv (RTV). Si oppone così ad un sistema di riscossione del canone giusto e sostenibile. E nella sua presa di posizione del 12 gennaio 2015 espone degli argomenti basati su dati non corretti.
USAM: „Il Consiglio federale con il nuovo sistema di riscossione del Canone si attribuisce la competenza assoluta di poter aumentare senza restrizioni la tassa di ricezione senza alcun controllo democratico“
Falso: la revisione delle legge RTV non modifica nulla della situazione attuale. Già ora il sistema di riscossione del Canone (chi è assoggettato e come) è di competenza del Consiglio Federale.
USAM: „Negli ultimi 20 anni la tassa di ricezione è aumentata del 64% fino a raggiungere gli attuali fr. 462.- all’anno”
Falso: secondo la lista fornita dall’UFCOM l’aumento corrisponde al 13%. Non raggiunge nemmeno il rincaro corrispondente a questo periodo (14,3%).
USAM: “In queste condizioni bisogna aspettarsi da qui al 2030 un aumento fino a fr. 1000.- all’anno per economia domestica, poiché non ci sarebbe alcun freno all’esplosione dei costi“.
Falso: anche facendo il calcolo errato e considerando quindi una crescita del 64% entro il 2030 (in 15 anni quindi, non 20), si otterrebbe un aumento della tassa di fr. 757.- e non di fr. 1000.-. E se anche, speculando, facessimo un calcolo considerando il rincaro degli ultimi 20 anni, otterremmo un aumento di fr. 528.- e non fr. 1000.-.
L’Unione Svizzera delle arti e dei mestieri non è in grado di fare i calcoli o fornisce deliberatamente dei dati sbagliati?
Se davvero il suo intento è quello di diminuire la tassa di ricezione, allora dovrebbe approvare il nuovo sistema di riscossione che prevede un’estensione dell’obbligo di pagamento della tassa e di conseguenza una riduzione dell’importo di circa il 13% (da 462fr a circa 400fr.- all’anno).
L’SSM dice SÌ alla revisione della legge radio-tv.