SSM: grande apprezzamento per i pasti caldi a Capodanno. E la mensa?

Almeno una cinquantina di colleghe e colleghi ha potuto approfittare, tra il 31 dicembre e il primo di gennaio 2021, di pasti caldi offerti dal sindacato SSM. La persistente e incomprensibile mancanza di una mensa aziendale, in particolare a Comano, si è fatta sentire. Soprattutto durante questi giorni di festa, combinati con la pandemia e il conseguente “lockdown” dei ristoranti. Se ci fosse stata una mensa aziendale, sarebbe stata autorizzata a rimanere aperta e collaboratrici e collaboratori non avrebbero dovuto “arrangiarsi” alla bell’e meglio.

Proprio per questo, SSM si è organizzato, cucinando e servendo “pasta alla Norma”, il 31 dicembre e lenticchie, salumi e formaggi, il 1° gennaio. L’iniziativa è stata molto apprezzata. Abbiamo ricevuto parecchi complimenti, non solo da parte di chi ne ha potuto approfittare, ma anche da colleghe e colleghi che pur non lavorando in questi giorni ci hanno voluto ringraziare per quanto fatto. Per noi, del sindacato, è stata anche l’opportunità di incontrare e discutere con molte colleghe e colleghi su quanto sta succedendo alla RSI. Sono stati momenti importanti. Abbiamo nuovamente percepito quanto grande è il bisogno di ascolto dentro l’azienda. Il sindacato c’è e lo sta dimostrando.

Resta il problema della mensa. Le quasi 650 firme raccolte a fine estate per il momento non hanno ancora sortito il risultato sperato. La questione è ora nelle mani del pretore di Lugano che dovrà dirimere la vertenza tra direzione RSI e i gestori del bar e del ristorante. Il sindacato SSM, comunque, non rimarrà con le mani in mano. Al rientro, dopo l’Epifania, ci rifaremo sentire, chiedendo che venga al più presto ripristinata la normalità. Non è ammissibile che in una struttura come quella di Comano, in cui lavorano centinaia di collaboratori, alcuni dei quali con turni che vanno oltre mezzanotte, non sia disponibile un vero spazio di ristoro.